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E ADESSO CANTO

 

Dopo tutto questo tempo forse oggi l'hai capito

Che mi piace cantare

Finalmente avrei risolto un bel problema

Senza avere troppe cose da spiegare

Proprio oggi che quasi pioveva

E' una domenica da andare in chiesa

Ma io in chiesa non ci vado mai

 

Dopo tutto questo tempo - sembra tanto a starci dentro

Di carezze e allegria

Ed invece son passati pochi giorni

E qualcosa che non vuole andare via

Pochi viaggi e pochi cuori in pena

E pochi quadri davvero originali

Che starci dentro insieme era un problema

 

Quando ho cantato le mie canzoni

Io non sapevo se cantarle al vento

O a una platea piena di curiosi

 

Quando ho cantato le mie canzoni

Io non sapevo se cantarle al vento

E adesso canto

LA GENTE DI BAHIA

 

I ragazzi camminano di notte

nelle strade di Bahia

chiacchierando camminano di notte

nelle strade di Bahia

e senti cento voci, cento lingue

cento storie differenti

nelle spiagge e negli alberghi di Bahia

 

Questa notte lascia aperta la finestra

mentre sfili via il vestito

puoi sentire l’aria fresca della notte

che ti scivola sul viso

lascia andare queste tue giornate stanche 

solitarie e silenziose

vieni fuori e guarda il mondo intorno a te

 

E sotto il cielo grande della notte di Bahia

leggende, miti e scienza popolare

non sono solo favole d 'amore e di magia

o viaggi in mezzo al mare

e ti farò vedere quante cose fa la gente di Bahia

e ti farò sentire quante cose sa la gente di Bahia

preghiere a santi e a spiriti ribelli

quante nuvole nascoste dentro agli occhi

della gente che c’è qui

e ti farò vedere quante cose fa la gente di Bahia

e ti farò sentire quante cose sa la gente di Bahia

 

E sotto il cielo grande della notte di Bahia

anime incustodite e solitarie

non sono solo favole di amore e di magia

o viaggi in mezzo al mare

 

E sotto il cielo grande della notte di Bahia

fantasmi di esistenze immaginarie

ci fanno strada lungo questa notte che va via

 

I ragazzi camminano di notte nelle strade di Bahia

PICCOLI PENSIERI

 

Vedi la gente che cammina avanti e indietro

lungo i viali pedonali

passeggiando sotto un sole appena tiepido

che mi brucia attraverso gli occhiali

monumenti e palazzi di vetro

guardo il getto di quella fontana

mentre ordino un altro caffè

per svegliare una voglia lontana

che ho di vivere senza di te

mentre tu, gli occhi sul cellulare

ogni tanto mi mandi uno sguardo

per vedere se è tutto normale

 

Anche in questi pomeriggi indefiniti

di silenzio e piccoli pensieri

non capisco le parole che mi dici

per tirare avanti un giorno come ieri

(non ascolto le parole che mi dici)

ma vorrei saperci ridere un po’ sopra

che magari è solo un pomeriggio storto

ieri notte forse abbiam dormito poco

è un fastidio che tra un po' sarà risolto.

 

...monumenti e pupazzi di vetro

 

Vedi la gente che cammina avanti e indietro

lungo i viali pedonali

passeggiando sotto un sole appena tiepido

che mi brucia attraverso gli occhiali

PROMESSA

 

Ridere

e poi di nuovo ridere

quell'uomo in bianco si dimentica di noi

preso e ingarbugliato

dai nostri fili taglienti di musica

 

stanco

quando finisce di ballare

ed ogni volta è una sorpresa nuova

si va a sedere

e noi lì dietro a ridere

e poi un altro giroe un'altra donna da convincere

 

e noi che costruiamo ad episodi

la memoria della gente

convulsi passi e viavai senza meta

le corde dai nostri corpi

mandano fiamme di seta

 

noi non possiamo cambiare

noi non possiamo cambiare

 

e tu che non guardi più quell'uomo

scivolando lungo liquidi ingranaggi

con il tuo vestito nuovo

c'è da dirsi tante cose

anche fuori dal concerto

anche dietro a un abusato separé

 

Promettimi che insegnerai

la musica ai tuoi bambini

potrebbero essere loro

a farti capire chi sei

promettimi che li farai sedere composti

a quei tavolini

potrebbero essere loro

ANGOLO DI MARE

 

Io mi ricordo che diceva sempre sì

sotto le luci al neon di quella stanza

ed accostando le persiane sorrideva

a quel silenzio che ogni sera ci accompagna

a suggerire una domanda su di noi

sul nostro crederci uomini

appollaiati sopra un goffo déjà-vu

che nostalgicamente si tramanda

 

Io mi ricordo che diceva sempre sì

però ne approfittavo raramente

per un pudore che alle volte si fa strada

lungo i sentieri ingarbugliati presi un po' così

senza una storia precisa da portare con me

senza una luna segreta per te

senza una favola nuova da inventare

nel nostro angolo di mare

 

E allora capita davvero che così

ogni discorso può essere banale

ed ogni gesto ed ogni sguardo tra di noi

e anche sorridersi ogni sera

ma la gente parlava sempre bene di noi

del nostro cuore di uomini

e lo dicevano perfino le canzoni

che ogni tanto qualcuno s'inventava

 

Io mi ricordo che diceva sempre sì

prima di spegnere la luce nella stanza

come per mascherare un po' di gelosia

e l'imbarazzo di dividere quella intimità

senza un storia precisa da portare con sé

senza una luna segreta per me

senza una lacrima nuova da versare

nel nostro angolo di mare

1965: AL DI LÀ DEL CONFINE

 

Sembra che sia rimasto tutto uguale

le case, le voci, le persone

I nomi sui cartelli stradali

le luci intermittenti dei lamprioni

la gente che ritorna all’imbrunire

costeggiando un Adriatico normale

come quello al di là del confine

come quello che noi chiamiamo “mare”

 

Sembra che sia rimasto tutto uguale

ma nell’aria c’è qualcosa di sbagliato

c’è qualcosa che non quadra e che fa male

anche a chi non ha radici in quel passato

c’è un dolore ancora troppo giovane

per entrare nei libri di storia

un cammino che solleva ancora polvere

un ricordo che diventerà Memoria

 

E la gente ritorna all’imbrunire

costeggiando un Adriatico normale

come quello al di là del confine

come quello che noi chiamiamo “mare”

 

I ljudi se vraćaju u sumraku 
ploveći normalnom Jadranom
poput onoga iza granice
poput onoga što zovemo “more” *

​

*Traduzione: Andrej Pirjevec

DAVANTI A TE

 

Vedrai

quello che un giorno ti ho spiegato io

che non ho quasi mai saputo cosa dire

tu chiudi gli occhi e sembri non capire

o forse è tutta una bugia

Lo so

che dentro te c'è un altro mondo che

non mi hai voluto raccontare ed io

rimango ancora in piedi ad aspettare

davanti a te

Lo so

che non c'è il tempo di ricominciare

a spettinare quella nostalgia

di stanze vuote fatte per amare

Ma noi

noi stiamo sempre a respirarci intorno

senza cercare le parole

Noi

la mente piena di occasioni nuove

restiamo qui

Lo sai

quando ti guardo io vorrei scappare

insieme a te dentro una stanza vuota

dentro una stanza fatta per amare

E lì

mettere insieme questi nostri corpi

senza parlare

E poi

farmi convincere che sia normale

restare qui

Interludio:

ESCAPULARIO (Caetano Veloso)

 

No pão-de-açúcar
De cada dia
Dai-nos, Senhor

A poesia de cada dia

 

EPILOGO (OMBRE SUDAMERICANE)

 

Quanti giorni se ne sono andati

quanti pomeriggi da inventare

quante notti, quante settimane

e ombre sudamericane

e viaggi immaginati

in questo Nordeste adriatico

in questa Amazzonia nervosa

dipinta su tavole un po' fuori moda

amare e danzare così

amare e danzare così

 

In questo Sertão improvvisato

in questa Bahia di provincia

gli sguardi che inventano il vuoto

amare e danzare così, così

amare e danzare così

amare e danzare così

AMORE AMORE

 

La notte ha già portato via i rumori

le nuvole e l’odore di città

non c’è più fango nella rada

non c’è il dolore di un pensiero

la luna illumina la strada

 

La notte ha catturato l’anima alla gente

e io ritorno a casa senza te

non è che ci rimanga poco

rimane una città che dorme

e per adesso accetta il gioco

di restituirmi le mie ombre

 

E poi rimangono parole

e un’allegria che ci confonde

 

E mentre si fa tardi

continuo ad aspettare

amore amore non mi sembra vero

che anche se non vieni

io non ci resto male

FINO A DOMANI

 

In queste strade deserte

noi camminiamo

e ci sorprende la notte

per non guardare lontano

per non avere paura

di andare incontro al destino

o ad una nuova avventura

 

In questa mezza stagione

piena di nuvole chiare

e uno spiraglio di sole

per non saper dove andare

a indovinarti nel buio

per riconoscerti ancora

e per sentirmi sicuro

 

E se ci perderemo

ti cercherò fino a domani

fino a sciogliere il mio cuore

fino a perdere le ali

fino a perdere un amore

 

Stanotte è come un sorriso

che ci ricorda qualcosa

così segreta e vicina

per noi così silenziosa

come uno sguardo improvviso

che ci fa crescere ancora

stanotte è come un sorriso

 

E se ci lasceremo

ti seguirò fino a domani

fino a sciogliere il mio cuore

fino a perdere le ali

fino a perdere un amore

ITINERARI

 

Ho esplorato parecchi territori:

i sapori curiosi e anormali

agrodolci, stucchevoli o amari

ogni tanto ci fanno trovare così nudi e improbabili

a sorriderci

 

E non serve nemmeno una mano sfiorata

o uno sguardo che invita a una notte

leggera di insonnia

come quelle che solo una donna

può farmi sognare

e sudare

 

Tu lo sai,  o forse non lo sai e te lo dico ora,

che la mio mestiere non è mai stato

di accapigliarmi con le parole

che la mia arte non sono le strofe

i canti, i versi di chi inventa storie

piuttosto vivo dei piccoli frutti

che riesco a rubare alle quattro stagioni

nelle camere immense, nei giardini infiniti

che le mie mani mi fanno toccare

 

E allora ti prego

lascia che i nostri sorrisi

si incontrino sempre

sereni e silenziosi

LELE A SPASSO

 

E' passato un altro giorno

che l'inverno ci ha mandato

sono uscito stamattina

ancora mezzo addormentato

niente sole e poca gente

già si incamminava piano

senza credersi innocente

della vita che viviamo.

 

Inciampando tra i pensieri 

mi ritrovo nei giardini

del quartiere industriale 

decorato dai camini

c'è una manifestazione

ma, mi sa, non serve a molto

se vuol farci avere indietro

il futuro che che ci han tolto

neanche quadri e dirigenza

si sottraggono al pretesto

Quando è sciopero di solito

si torna a casa presto.

 

Ora è il caso di riprendere

il cammino che ho lasciato

la stazione è dietro l'angolo 

ma il treno è già passato

e mi fermo ad ingoiare

l'aria livida e fasulla

del viavai quassù in provincia:

vero archetipo del nulla

non mi resta che affidarmi

al caffè della stazione

come quando tiri avanti

senza torto né ragione.

 

Mi rimane un po' di tempo

fino al primo regionale

non esiste più un'edicola

per prendermi un giornale!

la città laggiù mi aspetta:

viali, vicoli e cemento

tra la gente senza fretta

di un mattino senza vento.

 

Solo il tempo di pensare

a cacciare le illusioni

se mi gioco la mia vita

dietro a favole e canzoni

ma non puoi guardare avanti

a un futuro un po' più grato

se la gente che c' hai intorno

ha la forza di un neonato

in un mondo così stanco

senza buoni né cattivi

senza gioia né rimpianto

scioperiamo di esser vivi

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